Nell’ultima giornata di campionato arriva anche la quarta sconfitta consecutiva per le Primadonna’s girls che nonostante nel terzo set, quando ormai la partita era nelle mani avversarie, ci hanno fatto credere il contrario, non hanno invece proseguito sulla scia positiva perdendo per 3 a 1 contro il Lavinia Group Trani. Ma entriamo nei dettagli della gara di giovedì scorso: Giovanna de Vincenzo in regia, Alessia Paradiso opposta, Palma Monitillo e Roberta Renna in banda, Paola Cesario e Angelica Cianciotta al centro, Raffaella Ayroldi libero. Questa la formazione di partenza schierata in campo da coach Ricci. (Cambi: Facchino per de Vincenzo; Palmiotto per Paradiso, Paradiso per Renna, Grassi per Cianciotta).
Il primo set parte con un’azione lunga, ma lenta. In un primo momento sembra quasi che le biancorosse si adeguino, giocando a specchio, a prova di ciò alcuni errori che permettono alle avversarie di guadagnare un lieve distacco. Il primo punto a nostro favore (e specifichiamo per merito nostro e non per errore avversario) arriva con Cianciotta, che gioca di testa. Da quel momento le biancorosse avviano la fase di ripresa, con Renna che tocca palla e fa punto, ma non manca la reazione da parte delle avversarie che, sul 18 pari, si portano in vantaggio. Con un po’ di testa le biancorosse pareggiano nuovamente sul 20esimo punto. Da qui l’epilogo del set si snoda in un andirivieni costante: entrambe le squadre lottano per chiudere il set, ma il Trani ha dalla sua un grinta che manca nel campo biancorosso. Nel momento in cui le Primadonna’s girls devono essere maggiormente lucide, commettono invece errori. Così il primo set, per 26 a 24, passa nelle mani avversarie.
Secondo set. Il Trani è in vantaggio di un set e lo fa sentire forte e chiaro: le atlete biancazzurre giocano senza paura. Non hanno niente da perdere. Le nostre invece, che giocano per il secondo posto in classifica, sono incastrate in un loop negativo. La partenza di questo secondo parziale ne è la prova. Le atlete di coach Ricci subiscono senza reagire e sebbene portino a termine le azioni, non lo fanno mai con quella cattiveria agonistica utile per mettere palla a terra con intelligenza e incisività. Soprattutto, manca coesione, questo è tangibile, è come, infatti, se in campo ci fossero i pezzi di un puzzle scomposto. Ognuna prova a fare la differenza come può, ma la solitudine si sa, nella pallavolo non porta lontano, se gli ingranaggi non si incastrano perfettamente e qualcosa ne limita il rodaggio, non c’è storia: la ruota smette di girare. Qualcuna ci crede però, come il nostro libero, Ayroldi, che prova a fare da collante e urla, difende e tenta anche di mettere palla a terra in stile bagherone, nonostante i limiti imposti dal ruolo del libero. Intanto il Trani si porta in vantaggio, lo fa senza perfezione, ma con la voglia di giocarsela palla su palla. Come nel primo set le squadre pareggiano. Sul 13 pari l’arbitro segna come palla a terra un bel recupero di Monitillo. Quell’errore unisce nuovamente le biancorosse, che si portano in vantaggio. Ma non basta, le Primadonna’s girls sembrano come incollate al pavimento. Questa staticità, forse dovuta al momento sottotono che si trascina ormai partita dopo partita, grava sulla prestazione. Le biancorosse, che hanno dalla propria un valore tecnico e tattico non indifferente, riescono comunque a recuperare lo svantaggio portandosi a meno uno dal Trani, che è al 24esimo punto. Volpe, la banda (numero 4) avversaria, tira, la palla tocca la rete e va fuori senza che Renna e Cianciotta tocchino palla (prima di scriverlo ho riguardato la scena più volte). Le nostre festeggiano: tutto è ancora possibile. Ma l’arbitro da il punto alle avversarie che si portano così a casa anche questo secondo parziale, chiudendolo per 25 a 23 (e con un Primadonna che è tornato con la testa in campo troppo tardi).
Terzo set: tutto si può ancora riscrivere, ma quell’ultimo punto del set precedente, praticamente nelle nostre mani e regalato alle avversarie pesa troppo sulle biancorosse che invece di reagire cercando riscatto, subiscono pesantemente durante i primi minuti di gioco. Le ospiti si portano così a meno 7 punti dalle avversarie. Coach Ricci tenta in ogni modo: prima fa una serie di cambi, poi chiama il time-out, ma la scia negativa prosegue, snodandosi tra tentativi di ripresa e nervosismo. Le biancorosse però devono toccare il fondo per risalire e palla su palla, proseguono, tenendo duro, senza neanche guardare più il tabellone dei punti. Dall’altra parte difendono l’impossibile, il Trani è a 22. Se questo sport non fosse così imprevedibile, si potrebbe dare per certo il set nelle loro mani. Invece no. La serie positiva arriva con Grassi in battuta. La sua grinta scatena un effetto domino che trascina anche le altre biancorosse che da questo momento in poi, reagiscono. L’umore cambia, le biancorosse rientrano finalmente con la testa in campo, tutte, a partire da Monitillo che ritorna a mettere palla a terra come suo solito. L’altra scia positiva arriva con de Vincenzo in battuta, de Vincenzo che osa, finalmente, sia in battuta, sia al palleggio, così come sa fare, e così fanno tutte le biancorosse. Nonostante questo le avversarie si portano sul 24esimo punto. Questa volta però le Primadonna’s girls non si fanno intimidire. Prima il punto di Monitillo da posto 2, poi un errore delle avversarie ed ecco che le biancorosse, dopo aver giocato per quasi tutto il set a meno 8 punti, si portano prima sul 24 pari, poi in vantaggio. Il Trani però non molla, complici anche alcuni errori biancorossi. Da qui in poi, si gioca punto su punto. Dopo un punto di Palmiotto, è ancora Grassi a trascinare, prima con difesa a muro e poi palla a terra. A segnare l’ultimo punto, con una battuta, è ancora lei. Le biancorosse vincono un set (che è stato praticamente per la maggior parte del tempo in mano avversaria) per 31 a 29 e lo fanno in maniera eclatante, con quel fuoco negli occhi che le ha contraddistinte sempre, ma esultano in 5.
Nel quarto set tutto è ancora possibile e le biancorosse lo dimostrano. Partono in maniera positiva distaccandosi nettamente dalle avversarie, che inizialmente non reagiscono. Nonostante questo però, a metà set, le Primadonna’s girls cadono nuovamente nello stesso loop dei primi due. A sovvertire le cose sono le avversarie, che approfittano con astuzia dei cali biancorossi, che se nel set precedente avevano giocato con la testa (e il cuore parzialmente presente), adesso tornano a vacillare. Sul 19 a 12 le cose procedono esattamente come nel set precedente, questa volta però, a lottare intensamente, sono le padrone di casa, che punto su punto, fanno squadra e recuperano lo svantaggio. Le biancorosse calpestano quel campo, ma in realtà sono distanti, sia dal momento presente, sia dall’obiettivo. Quest’assenza, unita ai troppi errori sui fondamentali fanno si che il Trani porti a suo favore questo quarto parziale. Il Trani chiude per 25 a 20 l’ultimo set, portandosi a casa 3 punti netti e vincendo, di fatto, la seconda partita del campionato. A festeggiare al centro del campo ci sono tutte le atlete.
“In questo momento, stranamente, ho poche parole per analizzare la partita – commenta la banda Roberta Renna – però una cosa generale e quindi non solo relativa a quest’ultima gara ci tengo a dirla: la scarsa disponibilità al sacrificio rende più difficile o quasi impossibile il raggiungimento degli obiettivi personali. Aiutarsi nel momento del bisogno può essere una delle tante soluzioni al periodo che stiamo attraversando e non di certo voltandoci le spalle! Pensando da squadra si ha successo, agendo da squadra si ha successo, perché solo l’intelligenza e il lavoro di squadra portano alla vittoria delle partite e dei campionati – conclude. Alle sue parole fanno eco quelle della palleggiatrice, de Vincenzo.
“La prima cosa che sento di dire è che mi dispiace moltissimo – commenta – perché non è stato giusto nei confronti della società e dei tifosi concludere con una prestazione simile. Ci sono poche analisi da fare, le sconfitte fanno male ma vanno rispettate. Dobbiamo andare avanti e concentrare le energie verso l’obiettivo in comune, i playoff. La cosa bella del lavoro di squadra è che hai sempre qualcuno dalla tua parte. E da qui dobbiamo ripartire. I playoff sono un campionato a parte e ho piena fiducia nelle mie compagne, sono sicura che troveremo la giusta sinergia per lottare insieme, pallone dopo pallone. Quando ognuno ci mette del suo e si assume la responsabilità del piccolo miglioramento da apportare alla propria tecnica, alle abilità fisiche, tattiche e mentali, contribuisce a rendere più forte tutto il gruppo-squadra. Saremo tutte a disposizione dell’allenatore e della squadra per raggiungere il più ambizioso degli obiettivi – ha concluso.
Non c’è molto altro da aggiungere alle parole di Renna e de Vincenzo, se non, rimarcare un concetto fondamentale, quello che nello sport aiuta a ripartire: le sconfitte. Sbagliando si impara, è un concetto fondamentale che si apprende sin da piccoli. Non imparare dagli errori, restando ciechi a tutte le possibilità di imparare da un momento come questo, sarebbe un vero peccato. Le Primadonna’s girls hanno tutte le carte in tavola per ribaltare la situazione e vincere o magari anche perdere, ma lottando palla su palla. Nonostante queste quattro sconfitte di fila pesino più del normale, è proprio da queste che bisogna ripartire. E’ evidente, qualcosa non funziona, ma era così dal principio, altrimenti non si spiegano le partite “più semplici sulla carta” vinte con attrito. Adesso è il tempo di rimboccarsi le maniche, ma anche di riflettere e fare spazio a quella verità che è latente e tangibile allo sguardo di chi osserva in campo le biancorosse (che giocano insieme, senza essere sintonizzate). Quella verità non può restare sommersa e deve invece emergere per essere buttata fuori e per far tornare finalmente in campo quella squadra che non sta a sindacare sui dettagli, che gioca anche oltre le proprie possibilità, credendo fermamente in ogni singolo attimo e nelle altre, con il cuore e la testa completamente sintonizzati. Abbiamo un mese di tempo.